che canta nella Selva Nera. Pallida,
rovescia sulle spalle le memorie,
le annoda e le abbellisce
di capricci. Gelida,
mi guarda estranea, eppure è me che chiama
"amore", stando muta sulle punte.
A prenderla per mano
sicura ti conduce
a perderti, ché non ricorda nulla,
né corre dietro ad altro che di sé
l'immagine riflessa.
rovescia sulle spalle le memorie,
le annoda e le abbellisce
di capricci. Gelida,
mi guarda estranea, eppure è me che chiama
"amore", stando muta sulle punte.
A prenderla per mano
sicura ti conduce
a perderti, ché non ricorda nulla,
né corre dietro ad altro che di sé
l'immagine riflessa.
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