Nascondono canzoni
i baffi del mio gatto,
più delle corde della mia chitarra
e vibrano sornioni
il loro repertorio astratto.
Se una scimitarra
li tagliasse,
come per miracolo
ancora crescerebbero e a suonare
riprendendo
del mio buffo strumento
senza vita
si farebbe
beffe, il gatto.
Guarda le capre, corna contro corna,
RispondiEliminala lotta si fa danza per giocare:
perché chi gioca, gioca a ritornare,
ma chi vede giocare già ritorna.
Guarda il geco, che a occhiate si trasforma,
giocare a un-due-tre-stella, lui lunare;
e il gatto con il gatto cominciare,
filo e trottola, e il mondo muta forma…
… ed ecco, dalla notte erompe amore,
dalle coppe del vino dove muore
il dio e rinasce, fuga che s’eclissa
e si propaga all’infinito, è l’eco
del mistero che sgorga e s’inabissa,
e il nulla; e capre, e il gatto, e il gioco, e il geco.
Il mondo è musica d’una vibrissa.
Aps! Il verso ottavo era da tempo cambiato in
RispondiElimina"filo e trottola, e il mondo è tutto un'orma"
Copiai il fail sbajato
Deh. D'Oh
grazie caro, bel sonetto! è decidamente di mio gusto!
RispondiEliminaHo visto che avevi lasciato anche un altro commento ma non riesco a trovare dove sta... :/
ah no scusa era questo! :)
RispondiElimina"Il mondo è musica d’una vibrissa."
RispondiEliminaFossi un miliardario pagherei a peso d'oro quest'endecasillabo dattilico.