Sogno #3


Su una nave, in viaggio con C. e R. (quest'ultimo sembra metà Daniele Timpano, metà Trotsky). Da giornali d'epoca leggiamo notizie che parlano di noi che siamo un po' supereroi, un po' dei reduci rivoluzionari. Sembra che sia stato io a spedire le news ai giornali. Leggo ad alta voce una notizia su R. e me cercando di enfatizzare il suo ruolo nell'evento, benché la notizia parli più che altro di me. E il suo nome è addirittura scritto male. Quando mi fa notare questo mi giustifico dicendo che ho mandato sì la notizia al giornale ma ho fatto copia e incolla da un sito (e dentro di me penso che sono anche molti anni che non ci vediamo e che sono quindi giustificato se non ricordavo bene il suo nome). Qualcuno parla del futuro e di "ciò che sarà". Mi oppongo all'idea che si possa immaginare come sia il futuro. Fulmineamente mi viene in mente l'aforisma: "il futuro è osservabile solo attraverso le crepe che la critica senza sconti dell'esistente esercita su quest'ultimo". Mi pare un buon aforisma. Chiedo un pezzo di carta e lo trascrivo. C. mi chiede "ma che fai? Lo scrivi?" e io annuisco. Mentre lo trascrivo mi viene in mente Adorno e l'idea che l'espressione si perfezioni col tempo. Penso (compiacendomi) di essere diventato un bravo scrittore anche se ci sono voluti anni.

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cambio di scena
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Dopo le vacanze di natale rientro alla Scuola di Specializzazione per l'insegnamento con una Prof che non conosco. E' la seconda lezione, sono stato assente alla prima e glielo comunico presentandomi in modo un po' pomposo. Lei è cortese ma sembra ignorare il mio saluto. Comunque non si presenta e continua la lezione. Sembra un'aula d'asilo. Gli studenti sono disposti in circolo su piccole sedie. La prof. è vestita di rosa e di perline colorate (è un incrocio tra Rosy Bindi e la Madre Natura dei Puffi!).




Vedo che alcuni hanno firmato le presenze e le uscite su delle buste di carta del tipo di quelle che si usano per fare shopping e le hanno disposte su un tavolo. Chiedo alla prof. di poter firmare ma con un discorso non molto chiaro mi dice di aspettare la fine della lezione per non creare confusione. La lezione consiste nel guardare un cartone animato e forse commentarlo insieme. Ci siamo solo io e una ragazza che è seduta su una poltrona a sgranocchiare qualcosa. Prendo la mia poltrona rossa e la posiziono accanto alla sua per vedere il film. Ricordo una scena: una casa di notte, una situazione tipo Halloween. Due animaletti vengono lanciati in aria da non so quale evento e cadono uno sull'altro a formare una specie di piccolo totem. Provo compassione per loro. Dietro di noi, un uomo molto grasso (il padre degli Incredibili) sta cucinando qualcosa e ci porge un vassoio. Sono scarpette di bimbo caramellate! Con sopresa gli chiedo se sono commestibili e lui dice di sì sgranocciandone un pezzo. Al che gli dico che mi sovviene di qualcuno che mi aveva già parlato di questo piatto particolare e che ora ho la prova che non fosse una bugia.

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