Sogno #2


Ho sognato che dovevo morire e che, potendo scegliere la modalità dell'esecuzione, sceglievo la "morte per identità" che consisteva nel gettarsi nudo in mare, trattenendo il respiro finché i flutti, sballottandomi, non mi avrebbero fatto sbattere la testa su qualche scoglio. Dopo dato a R. un bacio d'addio mi getto in acqua e vengo effettivamente sballottato a destra e a manca. Tuttavia non muoio e mi trovo invece sulla riva del mare. Poi mi rendo conto di essre invece in una nave abbandonata, una specie di traghetto, che inizio ad esplorare. La nave è piena di melma. Io mi sento Guglielmo d'Ockham, frate e filosofo; e sono completamente nudo. Il silenzio viene improvvisamente rotto da strani rumori e la nave inizia a muoversi. Sono nella stiva, so che sono di fronte ad un pericolo ma non so di cosa si tratta. C'è qualcun'altro che si nasconde nella stiva, anche lui nudo. Ascoltiamo con attenzione e ci rendiamo conto che si tratta di pirati. Su in coperta sembra si stia girando un film comico (un misto tra Vacanze di Natale e Un sacco bello). Uno dei personaggi sembra effettivamente Carlo Verdone in una delle sue interpretazioni del coatto romano (con maglietta gialla attillata e jeans). Mangia da una scatoletta che, apparentemente, contiene del pesce ("Gamberoni rossi", c'è scritto sull'etichetta ma il contenuto assomiglia ad una poltiglia rossastra e indistinta). Poi apostrofa in modo rozzo una ragazza (qualcosa tipo: "aò, hai visto 'ndo to' portato?") e in quel momento mi sembrano la versione romanesca di Syd e Nancy. Il traghetto contininua il suo viaggio, passando cautamente tra i pirati che ai bordi del fiume amazzonico su cui ci troviamo ora stanno mangiando e bivaccando (sembrano prostitute ai bordi delle strade, con falò per riscaldarsi etc.). Non è chiaro chi guidi la nave: noi? i pirati? la troupe? Chiedo all'altro uomo come fa a muoversi quella nave vecchia e abbandonata e lui mi spiega che i motori stanno bruciando del gasolio solidificato che si trova appiccicato allo scafo esterno della nave stessa.

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