Prendo posto in una stanza dove si sta tenendo una riunione. Entra qualcuno, un "pezzo grosso" (dal sesso non chiaro) che si tratta di convincere a portare a termine non so che affare. C. prova a rompere il ghiaccio con battute di pessimo gusto e tutti si chiedono quando smetterà. Poi cominciamo a smontare il tavolo (che risulta essere un tavolo composto da più tavoli piccoli), ognuno se ne prende un pezzo, prende una sedia e inizia a fare delle "riunioni ristrette". A questo punto il tutto assume l'aria di un circolo bocciofilo o di un centro anziani. Io dico "prenotiamoci un tavolo e una sedia!" e pretendo non so che diritto su una sedia che è stata già presa da un signore. Dico "l'abbiamo già prenotata" e la cosa suona come un buffo gioco di parole (pre-notata?). Ci sediamo e dico al vecchio che ha la mia borsa che forse, in fin dei conti, le sedie non servono e che anzi ci impacciano. I nostri tavoli stanno infatti viaggiando direttamente su delle rotaie, come quelle piattaforme spinte da due persone che si vedono in certi film western... Mi riprendo la borsa e il vecchio comincia un lungo sproloquio sugli attori. Siamo in un film di serie B.

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